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Guida alle marinature giapponesi per carne

Le marinature giapponesi sono estremamente versatili e sono perfette per carni e pesce prima di una grigliata.

Le marinature giapponesi, sia per carne che per pesce sono si moltissimi tipi e tutte con sapori molto caratteristici.

Ogni salsa o marinatura infatti ha un profilo aromatico distinto, con combinazioni di sapori che vanno dal dolce al salato, aggiungendo profondità e complessità alla carne. Qui di seguito, esploreremo alcune di quelle più iconiche:

  • Tare
  • Teriyaki
  • Ponzu
  • Miso
  • Shio Koji

Vediamole quindi una per una nel dettaglio.

Tare: la base umami per la griglia

La salsa Tare è una marinatura versatile e ricca di umami, composta da salsa di soia, mirin, sake e zucchero. Tradizionalmente, viene usata per condire il ramen e come salsa da intingere per lo yakitori, ma è ottima anche per marinare la carne, soprattutto il pollo.

salsa tare
Foto di ally j da Pixabay

La Tare aggiunge una nota dolce e salata, intensificando il sapore naturale della carne grazie alla sua concentrazione di ingredienti fermentati.

Per marinare, è sufficiente immergere la carne nella salsa per circa un’ora prima della cottura, poi spennellare durante la grigliatura per un effetto caramellato e lucido.

Ecco come fare la salsa tare in casa.

Teriyaki, una salsa equilibrata

La marinatura Teriyaki è forse una delle più famose al mondo, caratterizzata dal suo equilibrio perfetto tra dolcezza e salinità. Realizzata con salsa di soia, mirin, zucchero e a volte sake, questa salsa crea una glassa irresistibile quando viene riscaldata.

pollo salsa teriaki
Foto Pixabay

La carne di pollo, maiale e manzo sono perfette per questa marinatura, ma anche il pesce, come il salmone, ne beneficia.

Marinare la carne in salsa Teriyaki per almeno 30 minuti permette al sapore di penetrare a fondo, mentre una spennellatura durante la cottura esalta la caramellizzazione, offrendo un gusto intenso e bilanciato.

Salsa ponzu estremamente versatile

La salsa ponzu è un altro condimento tradizionale della cucina giapponese, apprezzato per il suo sapore fresco e agrumato.

salsa ponzu
Foto Kikkoman

Si ottiene combinando salsa di soia, aceto di riso, mirin, alga kombu e fiocchi di katsuobushi (tonno essiccato e affumicato). A questa base si aggiunge succo di agrumi come yuzu, sudachi o limone, conferendo alla salsa un equilibrio tra sapidità, acidità e umami.

La ponzu è estremamente versatile: viene utilizzata come marinatura per carni e pesce, come condimento per insalate e verdure grigliate, o come salsa di accompagnamento per piatti come sashimi, tempura e gyoza.

La sua capacità di esaltare i sapori senza sovrastarli la rende un elemento fondamentale nella cucina giapponese e un’aggiunta preziosa in molte preparazioni culinarie.

Marinature giapponesi con il miso

Le marinature giapponesi al miso utilizzano una base di pasta di miso, zucchero e sake o mirin per conferire un sapore profondamente terroso e salato alla carne.

Queste sono ideali per carni ricche come il maiale e il manzo, che beneficiano della complessità del miso fermentato.

La carne va marinata in una miscela di miso per almeno 2 ore, ma per un sapore ancora più intenso, si può lasciare riposare tutta la notte.

Durante la cottura, il miso tende a caramellare, creando una crosticina ricca e saporita sulla superficie della carne.

Shio Koji, una tradizione millenaria

Tra le marinature giapponesi il Shio Koji è una di quelle con più storia alle spalle. Si tratta di una miscela di riso maltato, acqua e sale, nota per il suo potere ammorbidente e per l’esaltazione del gusto umami.

Questa marinatura ha una lunga tradizione in Giappone ed è perfetta per rendere la carne tenera e succosa, con una delicata nota di dolcezza.

Shio Koji non è una marinatura veloce; è necessario immergere la carne per almeno 12 ore, o anche 24 ore per tagli più spessi. Il risultato è una carne estremamente saporita e delicata, con una morbidezza unica che non necessita di ulteriori condimenti.

Marinature giapponesi al Wasabi

Le marinature giapponesi al wasabi usano la famosa radice verde per insaporire carni e pesce.

Una premessa è però d'obbligo. In Italia il wasabi disponibile nei supermercati è spesso una miscela di rafano, senape e coloranti. Quello vero è possibile prenderlo in negozi specializzati, ma a caro prezzo. 
Marinatura giapponese wasabi
bottiglia-di-sake

Per preparare questa marinatura, si combina la pasta di wasabi con salsa di soia, succo di agrumi come lime o limone, olio di sesamo e miele, creando un equilibrio tra piccantezza, sapidità e dolcezza.

Questa miscela è ideale per pesci come tonno o salmone e per carni bianche come il pollo. Il wasabi conferisce un sapore distintivo e possiede proprietà antibatteriche, utili soprattutto nel caso di pesce crudo.

È fondamentale dosare con attenzione la pasta di wasabi, poiché il suo sapore intenso potrebbe sovrastare gli altri ingredienti. Lasciando marinare gli alimenti per circa 30-60 minuti, si ottiene un piatto dal profilo aromatico complesso e dal carattere deciso.

Marinatura giapponese sake e miso

La marinatura a base di sakè e miso è una tecnica tradizionale giapponese che conferisce alle carni un sapore ricco e una consistenza tenera.

Per prepararla, si mescolano miso, sakè, mirin (un tipo di sakè dolce) e zucchero, creando una miscela equilibrata tra umami, dolcezza e una leggera acidità.

marinature giapponesi sake
Foto di ilgon hwang da Pixabay

Questa marinatura è particolarmente indicata per pesci come il salmone o il merluzzo nero, ma si presta anche a carni bianche come il pollo. Il miso apporta profondità di sapore e umami, mentre il sakè e il mirin contribuiscono a intenerire la carne e ad aggiungere una nota dolce.

È consigliabile marinare gli alimenti per almeno 6-8 ore in frigorifero, permettendo ai sapori di penetrare a fondo. Prima della cottura, è importante rimuovere l’eccesso di marinatura per evitare che si bruci. Questa tecnica dona ai piatti un profilo aromatico complesso e una succulenza distintiva, tipica della cucina giapponese.

Marinature giapponesi: immagini e foto

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Daniele Ferruccio Toscana
Daniele Ferruccio Toscana
Nato nel 1979, ho intrapreso studi in conservazione del patrimonio artistico, ma la mia vera vocazione si è rivelata altrove. Per oltre un decennio, ho gestito con passione un pub di mia proprietà a Roma, dove ho appreso che la qualità degli ingredienti è fondamentale per una cucina eccellente, soprattutto quando si tratta di carne e pesce. Da questa esperienza e dalla mia passione per la scrittura è nato Grigliamo.it, un progetto che unisce l'arte culinaria alla condivisione di ricette e consigli per gli amanti della griglia e del barbecue.

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